Birre decisamente impegnative, ben diverse dalle comuni bevande luppolate che affollano gli scaffali dei supermercati, oggetto di rigorose degustazioni riservate a cultori della vera birra, le Trappiste non vanno confuse con la ben più ampia e, sotto certi aspetti, meno rigorosa compagine delle cosiddette “Birre d’Abbazia”. A differenza di queste ultime, per le quali il collegamento con le Abbazie è, in molti casi, venuto meno, sostituito dallo sfruttamento del solo marchio e dall’utilizzo di antiche ricette, le vere “Trappiste” sono soggette ad un disciplinare rigido e, soprattutto, a tre requisiti indispensabili per potersi fregiare del noto logo esagonale “Authentic Trappist Product” introdotto nel 1997:
- La birra deve essere prodotta all’interno di un’Abbazia Trappista;
- La produzione deve avvenire sotto il diretto controllo della comunità monastica;
- L’intera attività non deve avere scopo di lucro, con i ricavi utilizzati dall’Ordine esclusivamente per perseguire atti caritatevoli.
L’ITA, Associazione Trappista Internazionale originariamente fondata da otto abbazie con il compito di tutelare gli autentici prodotti trappisti, ad oggi ha fregiato del suo bollino solo dieci monasteri in tutto il mondo: sei in Belgio, due in Olanda compresa La Trappe che si vide temporaneamente revocato l’uso del logo dal 1999 al 2005 per il fatto di essere stata venduta ad una multinazionale, una in Austria e una negli Stati Uniti.
Il nome deriva dal convento di Notre-Dame de la Trappe, in Normandia, dove un rampollo di nobile famiglia fondò, dopo una giovinezza dissoluta, l’Ordine dei Cistercensi della Stretta Osservanza, introducendo una stretta regola monastica basata sul silenzio, sulla contemplazione e, fortunatamente per gli amanti della birra, sul lavoro manuale, fonte di sostentamento attraverso la vendita di alimenti e beni prodotti all’interno del monastero.
Le birre Trappiste originate da questa tradizione sono prodotte con ingredienti semplici e genuini, generalmente non filtrate né pastorizzate, ciò che permette di proseguire la maturazione anche dopo l’imbottigliamento per la presenza di lieviti vitali.
Rappresentano per molti l’eccellenza delle birre. Corpose, con sapori e profumi intensi, vanno degustate lentamente per coglierne appieno la complessità e gli aromi caratteristici frutto di lavorazioni e “segreti” che rimangono spesso custoditi all’interno delle Abbazie.